Chi siamo


Si è costituita a Viterbo l’associazione Per la Sinistra della Tuscia.Un processo che a livello nazionale vede impegnate varie ed importanti realtà politiche e sociali nel tentativo di ricostruire un processo di aggregazione a sinistra, cha parta dalle istanze dei territori e si confronti con i grandi temi del nostro tempo.Una Sinistra che riesca finalmente a mescolare i segni e i semi di più culture politiche, che sia inclusiva e coerente, attenta alle prassi e che abbia il coraggio di produrre un’idea, un progetto di società più aperto e consapevole, più equo, più attento alla salvaguardia ambientale, ai diritti delle persone, al valore del lavoro.

SINISTRA e LIBERTA'
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giovedì 28 maggio 2009

Acquisti verdi, bioedilizia e unioni civili



Proposte di variazione al bilancio
del Comune di Viterbo
da Mezzetti (Sinistra arcobaleno)
e Cinalli (Associazione per la sinistra della Tuscia)
27 maggio 2009

Il gruppo consigliare Sinistra Arcobaleno e l'Associazione per la Sinistra della Tuscia, in virtù del lavoro di coordinamento del consigliere Enrico Mezzetti, hanno presentato in queste ore al consiglio comunale un pacchetto di provvedimenti ovvero di proposte di variazioni al bilancio 2009 del Comune di Viterbo che mirano a risolvere alcuni problemi ma soprattutto a sviluppare percorsi strutturali di sviluppo culturale ed economico.
Con l'obiettivo di coinvolgere non solo le opposizioni ma l'intero consiglio, è stato riproposta una variazione che miri ad accogliere il sistema degli acquisti verdi (Green Public Procurement) nell'ambito degli appalti pubblici del Comune: come indicato dalla Commissione Europea uno degli strumenti operativi più importanti mai posti in essere per la sostenibilità ambientale.
Quindi l'istituzione di un ufficio specifico per la tutela e valorizzazione del patrimonio archeologico della citta di Viterbo e del territorio circostante, la creazione di un capitolo di bilancio dedicato per il Parco dell'Arcionello, l'accoglimento della normativa regionale sulla bioedilizia e l'edilizia sostenibile e la creazione di specifici percorsi informativi e di incentivazione per il risparmio idrico.
Particolarmente importanti dal punto di vista del significato culturale e sul piano dei diritti la richiesta di accogliere, in seno al sistema del bilancio comunale, la normativa nazionale che prevede la creazione di percorsi di sostegno alla cooperazione allo sviluppo internazionale, quindi la creazione del registro delle unioni civili nell'ambito del sistema dell'anagrafe comunale.
Sono molti nella nostra città i giovani che, anche in virtù di una crisi che penaliza le giovani coppie, quando anche si trovano nella situazione di una occupazione precaria, che potrebbero avvantaggiarsi e pensare a un progetto familiare se potessero essere garantiti da un sistema di tutele come la creazione di un registro comunale delle unioni di fatto per l'accesso ai servizi (mense, asili, contributi).
Un provvedimento importante di civiltà in un momento di disorientamento e di fragilità sociale.
Umberto Cinalli Presidente dell''Associazione per la Sinistra della Tuscia
Enrico Mezzetti Gruppo Consigliare Sinistra Arcobaleno

lunedì 18 maggio 2009

svoltosi Incontro a Viterbo con NIERI, TIBALDI e RODANO

“La Regione Lazio, la Sinistra, l’Europa”
Interessante ed importante l'incontro tenutosi a Viterbo lo scorso venerdi 22 maggio.
Dopo l’introduzione di Umberto Cinalli, presidente dell’Associazione per la Sinistra della Tuscia, sono intervenuti gli assessori del gruppo de La Sinistra della Regione Lazio: Luigi Nieri, responsabile del bilancio; Giulia Rodano, assessora alla cultura, spettacolo e sport; Alessandra Tibaldi, responsabile per le politiche del lavoro. L’incontro si proponeva di far conoscere le iniziative messe in campo dalla sinistra alla Regione Lazio, in particolare in questi ultimi mesi, aventi soprattutto l’intento di affrontare la crisi e sostenere i soggetti più deboli di fronte alle difficoltà economiche e sociali che stanno segnando ampie fasce della popolazione; è stata l’occasione per inquadrare le politiche regionali nell’orizzonte europeo di un nuovo modello di sviluppo, che faccia della valorizzazione dell’ambiente e del lavoro i suoi assi centrali. Le iniziative in campo economico, sociale, culturale che la Regione ha messo in campo per i territori, le opportunità per le amministrazioni della nostra provincia, hanno reso questo incontro particolarmente interessante con un obbiettivo ulteriore: sviluppare un confronto prossimo e permanente con gli assessori regionali con lo scopo di affrontare (attraverso un tavolo specifico del gruppo regionale della Sinistra) la questione del modello di sviluppo della Tuscia e in, modo implicito, la questione aeroporto - sulla quale rimane la posizione critica del gruppo locale dell'Associazione Per la Sinistra - e delle infrastrutture.

domenica 10 maggio 2009

Nota Stampa di Giancarlo Torricelli

Sulla barbarie del pacchetto sicurezza del Governo
Quello che sta avvenendo in questi giorni, l’imminente approvazione del pacchetto sicurezza, il respingimento in Libia di 227 migranti senza possibilità di effettuare la richiesta d’asilo, la proposta di istituire vagoni separati nella metropolitana milanese, il suicidio di una donna immigrata a Ponte Galeria dopo l’annuncio della sua espulsione, sono il segno di una barbarie che mette paura.
Un razzismo che gioca con le paure, si alimenta del timore diffuso, contribuisce a deformare le percezioni, le opinioni, i rapporti. Ma trova le sue radici da un’altra parte: nella necessità di chi governa di ridefinire le strategie di controllo sui corpi, sulla mobilità delle persone, sulla crisi del lavoro, sulle libertà, sul dissenso. Dentro una crisi che modifica tutto, da un lato, le spinte alla libertà di circolazione sono sempre più pressanti, dall’altro, si esaspera la necessità di controllarne le forme e subordinarne le possibilità.
Con la decisione di respingere i barconi dei migranti in Libia, il governo italiano, così sensibile alla retorica della difesa della vita in astratto, ha stabilito che la cittadinanza, italiana o occidentale che sia, è il requisito indispensabile perché qualcuno sia trattato da essere umano.
Eppure l’antica cultura cristiana di questo Paese ci aveva insegnato che quando qualcuno, affamato, malato o bisognoso, bussa alla nostra porta dovremmo farlo entrare. Per il governo italiano è la cittadinanza che stabilisce chi abbia diritto a vivere, ad essere curato e trattato come una persona.
Tra i migranti respinti senza nemmeno mettere piede sul suolo italiano ci sono persone in fuga dalla guerra, dagli stermini e dalla fame.
Impedendo loro persino di chiedere asilo e riconsegnandoli alla Libia, l’Italia li condanna alla detenzione, alle angherie, e, come è già documentato da anni, alla morte.
Così nel nome della difesa paranoica della nostra sicurezza territoriale che accomuna la maggioranza di destra e parti consistenti dell’opposizione parlamentare, il nostro Paese rispedisce nel nulla uomini, donne e bambini, inibiti nell’esercitare il sacrosanto diritto alla fuga dalla miseria e dalla guerra e forzatamente rispediti verso le carceri e le torture di uno dei Paesi più disumani del mondo (senza che nessuno di loro sia libico). Un’autentica aberrazione.
La stessa che ha colpito Nabruka Mimuni, tunisina di 44 anni, che, dopo l’annuncio dell’espulsione si è tolta la vita nella sua cella di Ponte Galeria per evitare il rimpatrio nel suo Paese.
Non è la prima volta, non è la prima storia. Perché nella vergogna dei Centri di identificazione ed espulsione si muore. Grazie al pacchetto sicurezza si potrà rimanere reclusi in questi luoghi infami fino a sei mesi pur non avendo commesso alcun reato.
Di fronte a questi fatti c’è da vergognarsi di essere italiani. Mentre la stampa si affanna intorno ai casi privati di Berlusconi, in questo Paese tutto è diventato possibile, il razzismo è una pratica istituzionale che ha la faccia tronfia e soddisfatta del ministro degli interni di fronte ai poveri barconi respinti.
Il razzismo è la banalità di una quotidianità che mette in discussione perfino i diritti umani. Il razzismo è la semplificazione e l’ignoranza di fronte alla complessità della società in cui viviamo. Il razzismo è la faccia di un potere che nell’individuare un capro espiatorio trova le forme e i modi per autoperpetuare se stesso.
Possibile che il Paese che ha conosciuto l’aberrazione delle leggi razziali non trovi la forza di reagire e di indignarsi di fronte a tutto questo?
Da qualche anno, anche nel Viterbese, una serie di amministrazioni locali stanno sperimentando concretamente pratiche di accoglienza per rifugiati e richiedenti asilo.
Esperienze positive di relazione che andrebbero conosciute, valorizzate e potenziate come modalità concreta per contrastare questa autentica aggressione ai diritti delle persone che non riguarda solo gli antirazzisti e i migranti. Riguarda tutti. Non c’è più spazio per gli spettatori.

domenica 3 maggio 2009



Sinistra e Libertà con NICHI VENDOLA

ha aperto la campagna elettorale al cinema Excelsior di Vetralla
A tenere a battesimo nella Tuscia la lista voluta da Verdi, Partito Socialista, Movimento per la Sinistra, Sinistra Democratica, Unire la Sinistra, è stato il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola.
Di fronte a una platea caratterizzata da molti giovani e donne, Vendola ha iniziato dalla immagine che viene data della crisi economica e sociale in rapporto a quella che essa è realmente, a come incide nella vita delle persone.
Guardando alle vicende europee e mondiali ha fatto riferimento alle grandi mobilitazioni sociali in corso in Francia e alla politica di Barack Obama, che “seppellisce l’armamentario della destra americana degli ultimi trent’anni e disegna una nuova società inclusiva”.
Venendo alle vicende italiane, il leader di Sinistra e Libertà ha invece molto insistito sui diritti e la dignità del lavoro, sul dramma che si trovano a vivere i precari, avvertendo che nelle statistiche dei prossimi mesi la precarietà è destinata a diminuire perché centinaia di migliaia di persone rimarranno semplicemente senza occupazione e senza la possibilità di costruire il proprio progetto di vita.
Per questo ha chiesto che gli aiuti pubblici alle imprese siano vincolati del blocco dei licenziamenti.
Secondo Vendola il lavoro va rimesso al centro della discussione pubblica insieme alla scuola – “che in primo luogo educa alla socialità” – , alla giustizia fiscale, alla cura “del territorio di un Paese che è stato spolpato vivo, che è stato la preda di caccia del partito trasversale del cemento, che rischia la desertificazione e la crisi dell’approvvigionamento idrico”.
Sulle questioni dei diritti civili Vendola, da credente, ha affermato di rifiutare un’Italia bigotta, che vuole imporre una morale di stato, come è accaduto nella vicenda di Eluana Englaro.
Infine, riferendosi al proprio percorso politico, ha affermato che “Sinistra e Libertà è l’idea di un luogo grande e plurale, nel quale le tante sinistre depongono le armi e portano il dono della propria storia”.
E’ l’idea che la Sinistra debba riappropriarsi della parola e dell’idea della libertà, che non può affermarsi se, come accade adesso, a prevalere nella società è la paura.
Per questo, ha concluso, serve una Sinistra che voglia battersi per l’eguaglianza e per “l’unica globalizzazione che vogliamo: quella dei diritti”.
Sinistra e libertà